NOTIZIA: Iniziativa KISS-IN
Un bacio contro le leggi e l'ondata di violenze omofobiche che stanno
sconvolgendo la Russia, un kiss-in colorato
DOVE: Davanti al Consolato Generale della Federazione Russa a Palermo, domenica 8 settembre alle 17.00 in viale Orfeo (Mondello)
La manifestazione, organizzata da Arcigay Palermo, Uniattiva, Udu,
LEFT, Arcigay Messina, Arcigay Catania, Arcigay Siracusa, in
contemporanea con oltre 100 città in tutto il mondo, intende
manifestare solidarietà e vicinanza alle persone LGBT (lesbiche, gay,
bisessuali, trans) russe, che stanno subendo pesanti atti di violenza
istituzionale, protestare contro i provvedimenti contro la "propaganda
gay" approvati dalla Duma e sensibilizzare il governo italiano
affinché condanni le leggi e le violenze in atto.
Dalla manifestazione, che crediamo sarà partecipata, vivace e
colorata, verrà creato un video da Giuseppe Carleo, giovane regista
palermitano, che verrà messo in rete.
Con la legge promulgata il 02 luglio 2013, il Governo russo ha esteso
a tutto il territorio della Federazione la disciplina che vieta le
attività di promozione di “relazioni sessuali non tradizionali” in
presenza di minori. In base alla nuova normativa, l’apologia di
“orientamenti sessuali non tradizionali” in presenza di minori è
punita con la multa da 4 mila a 5 mila rubli (100 - 125 euro) se il
reo è un soggetto privato, da 40 mila a 50 mila rubli (1.000 – 1.250
euro) se il colpevole è un soggetto pubblico, da 800 mila a 1 milione
di rubli (19.000 - 23.400 euro) se si tratta di un componente della
magistratura, mentre gli stranieri rischiano anche la reclusione fino
a 15 giorni ovvero l’espulsione.
Secondo un'interpretazione estensiva, per "propaganda" si intende
l'indossare un indumento con un simbolo LGBT (quale l'arcobaleno),
passeggiare mano nella mano, essere omosessuali dichiarati.
Si tratta di una norma palesemente discriminatoria e pregiudizievole
dei diritti e delle libertà fondamentali garantiti dal diritto
internazionale, dal diritto europeo e dai principi costituzionali
comuni agli Stati democratici, nonché suscettibile di interpretazioni
strumentalizzabili nel senso della repressione omofobica.
Contemporaneamente in Russia sembra siano aumentati gli episodi di
aggressioni e di bullismo nei confronti di omosessuali e trans:
persone che vengono insultate, fermate, picchiate, spogliate per
strada da gruppi di teppisti, spesso neonazisti. Gli episodi vengono
documentati e diffusi in rete, allo scopo di "educare", ovvero di
terrorizzare le persone LGBT in modo che nascondano la propria
identità.
La normativa discriminatoria introdotta dal Governo russo si presta
cioè ad interpretazioni strumentalizzabili che possono, da un lato
rafforzare la stigma sociale e i pregiudizi, dall’altro legittimare –
ai sensi della legge approvata – condotte repressive della libera
espressione dell’identità ; ciò, senza considerare che – storicamente
– la promulgazione di leggi che reprimono la libertà d’identità
sessuale è il sintomo dell’instaurazione di un regime dittatoriale,
leggi poi utilizzate artificiosamente per reprimere gli oppositori;
L’approvazione della legge e le possibili conseguenze applicative
hanno ingenerato in Russia diverse contestazioni, tra cui quella
pacifica del movimento Russian Lgbt Network conclusasi con l’arresto
di trenta ragazzi che hanno manifestato di fronte al Parlamento in
segno di protesta.
La legge russa di stampo omofobo ha, inoltre, provocato reazioni
politico – istituzionali di particolare rilievo: come reso noto dal
sito del settimanale tedesco Der Spiegel, il Ministro degli Esteri ha
espresso il suo disappunto con l’ambasciatore russo a Berlino,
rappresentando inoltre la possibile crisi dei rapporti tra Europa e
Federazione russa nel caso in cui la legge discriminatoria non venga
tempestivamente abrogata.
Il Partito Socialista Spagnolo ha sottoscritto una proposta per
censurare l’omofobia in Russia, anche sollecitando la comunità
internazionale – ed in particolare il Consiglio d’Europa (organismo
internazionale, di cui anche la Russia fa parte dal 1996, tra i cui
scopi vi è la promozione dei diritti umani) - all’adozione di misure
che garantiscano i diritti civili e la sicurezza dei cittadiniLGBT
nella Federazione russa.
L’Alto commissariato delle Nazioni Unite per i diritti umani ha
definito “intrinsecamente discriminatorie sia negli intenti che nei
loro effetti le leggi anti - gay”, precisando che “Ognuno di noi ha il
diritto ad avere gli stessi diritti, lo stesso rispetto e lo stesso
trattamento etico, indipendentemente dal proprio orientamento sessuale
o dalla propria identità di genere”.
La legge russa è inoltre contraria alla Convenzione Europea dei
Diritti dell’Uomo (CEDU), ratificata anche dalla Russia il 05 maggio
1998: segnatamente, la normativa in tal sede censurata appare
pregiudizievole delle libertà e dei diritti fondamentali garantiti
dalla CEDU, alla luce del divieto di discriminazione di cui all’art.
14 della Convenzione stessa.
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Arcigay Palermo
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