Le Refuge --- Agire contro l'Isolamento dei Giovani


Alloggi per omosessuali

Popolazione stimata a rischio, gli omosessuali sono mobilitati oggi per la Giornata Mondiale contro l'AIDS, e segnataemente contro le forme dello stigma nei loro confronti. Ma altre forme di lotta sono condotte giorno dopo giorno, e spesso in una grande discrezione. E' questo il caso di Montpellier, dove, per mezzo dell'associazione Le Refuge, per l'accoglienza e l'alloggio dei giovani ragazzi e ragazze omosessuali che hanno rotto con la famiglia e che si trovano in una situazione di isolamento. Struttura unica nel suo genere in Francia - convenzionata con lo Stato da gennaio 2007 - Le Refuge dispone di due alloggi temporanei (uno strudio per giovane solo e un appartamento per una coppia). In due anni, una quarantina di giovani hanno trovato un tetto: 'Noi riceviamo dei giovani che sosno spesso stati messi alla porta dai genitori che avevano scoperto la loro omosessualità' - spiega Nicolas Noguier, ispettore presso la Ddass e fondatore dell'associazione. Come nel caso di un giovane parigino di 19 anni, che è stato a vagabondare per strada per ben tre anni: 'Su internet ho trovato della gente che mi ospitasse, ma si trattava di un do ut des in cambio di alcuni favori: volevano sfruttare la mia sessualità...'
Nicolas Noguier spiega: 'La maggioranza di questi giovani, rifiutati dal loro stesso ambiente, hanno un forte male di vivere, una grande disiostima di se stessi. Mentre sono adolescenti soffrono di omofobia interiorizzata, di una mancanza di appoggi ed esempi positivi.' Certi di questi giovani sono sieropositivi. Con l'equipe di operatori sociali e di medici, Le Refuge  li aiuta a curarsi ed a inserirs. Ieri sera, al Corum, è staato dato un recital lirico di solidarietà. Anche Giacomo Puccini con 'Vissi d'arte, vissi d'amore' ha aiutato Le Refuge ad inserirsi meglio nel tessuto cittadino.
 
 
                   Le Midi - I Dicembre 2007
 
Le Refuge Accoglie i Giovani Omosessuali in Rottura con la Famiglia
 
In occasione della terza giornata mondiale di lotta contro l'omofobia, domani, gli occhi sono puntati su un'associazione che propone un rifugiuo temporaneo per i giovani in difficoltà
 
 
 
Uno è ancora nell'oscurità, l'altro è già rivolto verso il futuro. Entrambi sono stati respinti dalle loro famihglie, dopo che avevano annunciato la loro omosessualità. Bénoit ha 17 anni, mentre Grégory ne ha 25. Il primo vive a Montpellier nello 'studio' di Refuge, la sola associazione francese a proporre un rifugioospizio d'urgenza per i giovani omosessuali in rotta con i loro familiari. Il secondo vi è stato per due mesi e si è ricostruito una nuiova vita. Lo 'studio' dove si può restare massimo tre mesi, è fatto per rimanere al riparo e al coperto e per fare il punto sulla propria vita. Perché se l'omosessualità è più visibile nelle strade, nei giornali, nella TV e al cinema, e se la società evolve verso una maggiore tolleranza, questa 'differenza' è anora mal accetta in seno alla famiglia. Si stima che in 7 casi su 10, il ''coming-out'' è traumatico o negativo.
   'E' stato a Natale. Avervo predisposto tutto con mia sorella. Menter pranzavamo, lei mi ha fatto la domanda: allora, come vanno i tuoi amori? Alla risposta, mio padre mi ha insultato e minacciato. Mi ha detto che non ero più suo figlio e che dovevo farmi curare - racconta Grégory con distacco impressionante - Pensavo che tutto si sarebbe calmato. Ma ogni settimana, tornava sotto, tornava alla carica. Io incassavo. Che altra scelta avevo?'  Il padre poi gli pose un ultimatum: cambia o fai le valige...e Grégory non ha rinnegato quello che è.
Per quanto riguarda Benoit, aveva appena 14 anni quando la madre, frugando tra le sue cose, ha scoperto il nome del suo piccolo fidanzato: 'I miei genitori sono molto religiosi...Non lo hanno sopportato...e tutto è degenerato' - racconta l'adolescente. E così Benoit viene affidato ad una famiglia per l'accoglimento dove avrebbe potuto trovare un tetto, un pranzo, ma né amore, né ascolto. E così fugge: sempre più spesso e sempre più a lungo, poi parte per Parigi dove si proistituisce, 'per scelta, a quanto afferma. Poi è affascinato ed arpionato dal denaro facile e per le uscite ambigue. Poi, nel dicembre scorso, sfogliando un  magazine, trova l'indirizzo di Nicolas Noguier che intendeva creare dei centri di rifugio d'urgenza per i giovani omosessuali. Ne esistono oltremanica già dal 1989 - data della tragica morte di Alebert Kennedy, sedicenne, sfrattato dai genitori e fatto volare dal tetto di un palazzo da parte di una banda di skinheads. Quell'indirizzo era stato pubblicato nel 2003. Quattro anni dopo, Nicolas Noguier, ispettore del Ddass - lui stesso omosessuale che aveva sofferto di un grande isolamento - è riuscito a creare Le Refuge che offre un alloggio agli adolescenti ed ai giovani maggiorenni, un'assistenza sociale, medica, psicologica ed - eventualemente, una mediazione familiare con i genitori che ancora, spesso, pensano che l'orientamento sessuale sia una scelta. L'associazione è sostenuta dallo Stato, per tramite della Direzione Generale dell'Azione Sociale (DGAS), del Conséil Géneral dell'Hérault, dalla Municipalità di Montpellier e da organizzazioni come la Croix-Rouge. Sette benefattori accompagnano i giovani nelle loro pratiche e assicurano loro una 'raggiungibilità telefonica' 24 ore su 24, al fine di prevenire la prostituzione, il vagabondaggio, la tossicomania, la depressione e purtroppo anche il suicidio. Il pericolo è stato purtroppo più volte effettivamente riscontrato. Secondo un'inchiesta del dottore Marc Shelly, medico presso l'ospedale parigino Fernand Widal, i giovani omosessuali presentano un rischio di tentativo di suicidio 13 volte maggiore dei loro coetanei eterosessuali, a causa dell'immagine assai cattiva che hanno di se stessi.  In media, Le Refuge riceve tutti i giorni 150 appelli telefonici nello scorso anno. Una quindicina sono stati accolti nello 'studio' dell'associazione. Uno su due non è tornato dai genitori, gli altri hanno deciso di vivere a Montpellier. Solo una coppia di donne non è riuscita ad inserirsi ed è tornata nella strada. Oggi, Grégory si è lanciato nel progetto della creazione di una boutique di prodotti regionali e vorrebbe creare a Le Refuge - dove è diventato benefattore - un bureau di inserimento al lavoro, per aiutare i giovani a trovare lavoro. Ha fatto 'tabula rasa' del passato. E il padre? La porta di Grégory è spalancata! Da parte sua, Benoit è tornato a scuola iscrivendosi al Liceo, con il sogno delle Belle Arti. Una mediazione familiare è cominciata a metà dello scorso maggio: i genitori sono venuti a trovarlo a Montpellier. 'Ci siamo riavvicinati un poco - confida l'adolescente - Per la prima volta non ci siamo scontrati. Abbiamo semplicemente passato un po' di tempo assieme!'

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