Studente quindicenne suicida a Roma. Vittima di stalking su Fb: 'Sei gay'

Una maglietta rosa, vestiti eccentrici, smalto alle unghie. Ed atteggiamenti particolari, quel tanto da spingere i suoi compagni ad additarlo come gay. Fino a deriderlo su Facebook. Un peso troppo grande per uno studente romano di soli 15 anni che martedì sera, dopo essere tornato a casa dal suo liceo dove era in corso un'occupazione, si è tolto la vita, impiccandosi.
"Forse perché così mi pare ancora di parlarti, forse per questo entro ed esco dal tuo profilo, indosso il tuo pigiama, cerco tra i tuoi appunti, i tuoi disegni, le tue cose". Sono queste le parole affidate a Facebook dalla madre del quindicenne. "Voglio abbracciare i tuoi amici - scrive - perché voglio abbracciare te e tutto il tuo mondo. Non capiamo, non accettiamo. Ti vogliamo con noi e BASTA!".
Nel suo profilo la donna ha messo una foto di lei e del figlio che sorridono abbracciati verso l'obiettivo di una macchina fotografica. "Intanto - scrive, con lo strazio di una madre che vede morire il proprio figlio - papà ed io domani saremo da te per quell'ultimo bacio che tu dovevi a noi, perché così avrebbe dovuto essere per natura. Ci mancano le tue battute, le tue risate, le tue urla. Ci manca tutto. Anche il rumore dei tuoi passi quando giravi per casa nel silenzio della notte. Tutto di te! Eri ancora così acerbo, capace di un amore così grande, tu che ancora non avevi dato il tuo primo bacio. Con tutto l'amore che posso, riposa in pace figlio mio adorato".
Intanto la Procura di Roma ha avviato una inchiesta. Le indagini sono al momento senza indagati o ipotesi di reato. Non si esclude che si possa successivamente arrivare ad ipotizzare l'istigazione al suicidio.
A ROMA FIACCOLATA IN VIA DEI FORI IMPERIALI - "La Questura non ha autorizzato la fiaccolata a muoversi ma noi questa sera vogliamo essere disobbedienti". Così le decine e decine di manifestanti chiamati in piazza dalle associazioni lgbt e dai movimenti studenteschi per ricordare il quindicenne suicida a Roma.
Secondo quanto riferiscono gli organizzatori la Questura non aveva dato l'autorizzazione al corteo. I manifestanti, dopo alcuni accesi interventi, hanno imboccato via dei Fori Imperiali sfilando tra auto e scooter al grido di "se non cambierà lotta frocia sarà". "E' assurdo che in una città come Roma viene data la possibilità di sfilare ai fascisti - dicono i manifestanti - e a noi se vogliamo ricordare con una fiaccolata un ragazzo suicida non è permesso". Alla testa del corteo lo striscione 'No all'omotransfobia. Ciao Andrea'.
C'è chi è arrivato indossando capi di color rosa, colore preferito dal ragazzo morto - da cravatte a sciarpe fino a camice -, c'è chi invece semplicemente ha portato un lumino. E di luci ce ne sono tante appoggiate per terra che fanno da contorno allo striscione 'No omotransfobia. Ciao Andrea'.
RABBIA DEGLI  AMICI - C'è tanta rabbia tra gli amici del quindicenne suicida e additato da alcuni compagni come gay. Tanto che qualcuno aveva persino creato un falso profilo Facebook per denigrarlo, profilo dove ora il nome del giovane risulta storpiato e simile solo per assonanza ma declinato al femminile. E che si riempie di minuto in minuto della rabbia dei compagni del ragazzo. "La pagherete spero in qualche modo. L'ignoranza che regna nelle vostre teste ha ucciso un ragazzino di 15 anni e voi ne siete colpevoli al 99%", questo scrive più di un utente. "Vergogna!", scrive uno; "Dovrete fare i conti con la vostra coscienza per il resto della vita", gli fa eco un altro. E ancora: "Che quello che è successo vi serva per rendervi conto di quanto fa male essere derisi", "Siete il tumore del mondo, il marcio dell'umanità, la sporcizia del genere umano", si legge ancora. In una gara di solidarietà gli amici del ragazzo stanno mettendo la sua foto sui loro profili, lo salutano, lo abbracciano.
FORNERO, VOGLIO CHE SI FACCIA CHIAREZZA - "Non accetto prima come donna e madre, poi come Ministro per le pari opportunità, che un ragazzo di quindici anni possa togliersi la vita a causa del disagio in cui vive essendo additato come omosessuale e voglio che si faccia immediatamente chiarezza su questa tragedia", cosi il ministro del Lavoro e delle Pari opportunità, Elsa Fornero.
ZINGARETTI, LOTTARE CONTRO PREGIUDIZIO - "Lo chiamavano 'il ragazzo dai pantaloni rosa'. Su Facebook c'era una pagina in cui veniva preso in giro dai suoi compagni di scuola. Aveva 15 anni e ieri si è tolto la vita. E' una storia terribile, ma dobbiamo raccontarla perché tutti si rendano conto di quanto fa male l'omofobia, delle conseguenze terribili che offese e battute possono avere sulla vita delle persone". Lo scrive su Facebook il presidente della Provincia di Roma Nicola Zingaretti. "C'é chi vuole imporre - aggiunge - le proprie paure e le proprie ossessioni. Noi dobbiamo continuare a lottare contro l'ignoranza e il pregiudizio, perché tutti siano liberi e felici di essere se stessi".
VENDOLA, ENNESIMA VITTIMA DEL PREGIUDIZIO - 'Non è giusto morire a 15 anni. Oggi piangiamo la vita spezzata di un ragazzino, l'ennesima vittima dell'ignoranza e dei pregiudizi". Lo afferma Nichi Vendola dopo la notizia dello studente suicidatosi a Roma. "Piangiamo - prosegue Vendola - una vittima dell'omofobia ma anche della vigliaccheria di una politica incapace di rispettare le diversità e la dignità di ogni singola persona. Piangiamo per l'offesa continua ai diritti e al sentimento di umanità, per la violenza del filo spinato con cui si stringe a tenaglia l'esistenza di tanti individui. Non possiamo, non vogliamo dimenticarlo: l'intolleranza e l' ipocrisia sono killer spietati. Uccidono ogni giorno".
 

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