IO, MADRE DI UN SOLDATO GAY

Giovedì 26 Agosto 2010 06:53

IO, MADRE DI UN SOLDATO GAY

"Per l'America i nostri figli non sono abbastanza". Le "famiglie modello" vivono nel terrore che i soldati gay vengano uccisi dalla guerra e dall'odio. L'odio del "Don't Ask, Don't Tell".

 24 Agosto 2010


L'appello di una madre: perchè i nostri figli per l'America non sono abbastanza? Sono quelli che sul campo salvano vite. Sono quelli che si espongo al pericolo per gli ideali in cui credono e per la lealtà che nutrono nei confronti di un'America che, con il "Don't Ask, Don't Tell" li fa vivere in una doppia paura. Quella delle bombe e dei mortai, e quella della discriminazione. Nancy Manzella, madre di un soldato americano licenziato a causa del "Don't Ask, Don't Tell", Darren Manzella, scrive al ministero della difesa una lettera a cuore aperto, chiedendosi semplicemente perchè. Ve la riportiamo.


Mi chiamo Nancy Manzella e sono una madre da 34 anni. Io e mio marito viviamo in campagna, nella Western New York, dove abbiamo costruito la nostra casa su un vigneto e abbiamo cresciuto tre magnifici figli. Adesso abbiamo anche dei bellissimi nipoti, generi e nuore. Siamo fieri di definirci la famiglia modello Americana.


Sono anche stata la madre di un soldato, per sei anni. Nostro figlio, Darren, ha servito per due volte nel Medio Oriente per l'operazione Iraqi Freedom come soldato dell'esercito degli Stati Uniti. E' stato promosso sergente, è stato leader della squadra medica, e ha condotto più di 100 guardie da 12 ore di pattuglie per le strade di Baghdad, curando ferite, fuggendo ad attentati di cecchini e a bombe lanciate per la strada.



A Darren è stato consegnato il riconoscimento di Medico sul Campo, onorificenza datagli per aver curato decine di soldati sotto il fuoco nemico. Ha salvato loro la vita, mettendo la sua a rischio, in situazioni precarie e pericolose; curando ferite da arma da fuoco, da esplosione, e molto altro. E' stato "
lì fuori" e la nostra famiglia sapeva che era in costante pericolo.


Chiunque conosca il nostro sistema militare, sa quali tremendi sacrifici richiede il servizio, non solo per quelli che lo prestano ma anche per i loro cari. La nostra famiglia è sempre stata preoccupa per l'incolumità di Darren, così come tutte le famiglie sono preoccupate per i loro figli e le loro figlie in uniforme. Ma noi siamo stati preoccupati anche perchè Darren, durante il suo secondo turno, era apertamente gay. Sapevamo che chiunque si trovava in una zona di guerra era in pericolo costante, ma ci siamo anche resi conto che a causa del "Don't Ask, Don't Tell" Darren era vulnerabile in modo particolare. Poteva essere licenziato, cacciato via dall'esercito, o dover fronteggiare abusi e molestie. Lo stress era incredibile.



Il "Don't Ask, Don't Tell" non ha ripercussioni solo sulle lesbiche e i gay dell'esercito, ma trasforma la vita delle loro famiglie e dei loro cari in un incubo. Non possiamo raggiungerli se hanno bisogno del nostro supporto morale perchè sono a migliaia di chilometri di distanza. E' uno stress incredibile per tutta la famiglia, vivere costantemente con la paura che anche un minimo passo falso potrebbe inavvertitamente rivelare a tutti la loro identità sessuale, perfino nelle lettere che gli inviamo da casa. Le "famiglie modello Americane" i cui figli gay e figlie lesbiche prestano servizio nell'esercito, vivono tutti i giorni sotto stress.



Come genitori, questa legge ci offende profondamente. Ci dice che i nostri figli gay e le nostre figlie lesbiche che portano l'uniforme e che mettono a rischio la loro vita tutti i giorni, salvando delle altre vite, non vanno abbastanza bene per servire la loro patria. La legge discrimina non solo loro, ma anche tutti i membri delle loro famiglie, forzandoli a vivere nella paura e nell'angoscia. I nostri figli dovrebbero essere giudicati in base al loro operato, alla loro fedeltà al paese e al loro coraggio e non in base al loro orientamento sessuale.


Dobbiamo supportare tutte le famgilie Americane, gay o etero che siano.



Nostro figlio è stato licenziato a causa del "Don't Ask, Don't Tell" e sono sicura che un giorno, se questa legge verrà finalmente abrogata, lui potrà di nuovo il suo paese. Questo licenziamento, non solo ha distrutto la sua carriera militare, ma lo ha messo in condizioni di dubitare del suo valore. Sotto questa legge, sembra non contare nulla quanto sia bravo e competente nel tuo lavoro; quante vite tu abbia salvato, o quanto tu sia patriottico e dedito alla causa. Se sei gay o lesbica, in qualche modo questa legge ti dice che ti manca qualcosa.


Hanno diritto ad essere "Tutto quello che possono essere".



Vi prego quindi di sostenere l'abrogazione di questa legge ingiusta. I valori che diamo ai nostri figli, e i valori che l'esercito ha dato a Darren, sono davvero i valori a cui dobbiamo aspirare. Ma fino a che ci sarà questa legge, questi valori saranno minati dalla scorrettezza, dall'ingiustizia, dalla discriminazione e dal pregiudizio. Mi rendo conto che il nostro Paese si trova nel mezzo di un cambiamento storico e deve prendere molte decisioni cruciali. Capisco anche che l'Amministrazione ha molto a cui pensare in questo momento. Anche io sono americana, e come tutti sono preoccupata per il mio pese. Ma, l'abrogazione del "Don't Ask, Don't Tell" non deve essere rimandata.

Con stima,
Nancy S. Manzella


fonte: towleroad

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