Giornata del Dialogo tra Religioni e Omosessualità


Venerdì 13 Gennaio 2012 08:40
GLOCAL. Oggi 13 gennaio si celebra la Giornata mondiale per il dialogo tra religioni e omosessualità alla memoria di Alfredo Ormando* che, proprio il 13 gennaio 1998 il giovane intellettuale e poeta siciliano, si tolse la vita dandosi fuoco a Roma in piazza San Pietro, in segno di protesta contro l’omofobia delle gerarchie vaticane. Da allora, ogni anno Arcigay organizza a Roma una commemorazione alla memoria del sacrificio di Ormando.

È difficile affrontare il tema del dialogo tra religioni ed omosessualità in maniera generalizzata, senza tener conto, cioè, che la religione non è una sola, ne esistono svariate e molto diverse l’una dall’altra, ognuna portatrice di dogmi, valori, credenze ed insegnamenti differenti, compresa, appunto la sfera sessuale. In altre parole, serve contestualizzare. In Italia, il dibattito si concentra per lo più sul rapporto tra cattolicesimo ed omosessualità. Va subito detto come i due mondi non siano necessariamente in contrapposizione, nel senso che numerose persone sono al contempo cattoliche ed omosessuali. Ciò non toglie che, nei decenni, pregiudizi, ignoranze, paure, posizioni di chiusura e di rifiuto, da una parte e dall’altra, abbiano condotto a profonde incomprensioni, quando non a veri e propri scontri, tra Vaticano ed omosessuali. La giornata mondiale per il dialogo tra religioni ed omosessualità dovrebbe assumere, dunque, significati e contenuti diversi a seconda della religione, della zona geografica e della cultura di riferimento, favorendo reciproci atteggiamenti di apertura e confronto e nella consapevolezza che la discriminazione è contraria a qualsivoglia insegnamento divino.
 Alfredo Ormando, era nato a San Cataldo, in provincia di Caltanissetta, il 15 dicembre del 1958, da padre e madre analfabeti, operai di origini contadine, in una famiglia di otto figli, in condizioni economiche assai modeste se non disagiate. Orfano di padre, nella sua irrequieta fanciullezza e adolescenza non ha mai seguito studi regolari. Rinchiuso, ancora minorenne, in un centro di rieducazione, consegue la licenza media a vent´anni come privatista, la maturità magistrale nel 1993 all´età di 35 anni. Frattanto sperimenta la precarietà e la disoccupazione, trovandosi più volte disperatamente in mezzo ad una strada. Trascorre due anni in seminario, in preda a una crisi mistica, esperienza dopo la quale matura una diversa concezione del mondo. Coltiva, però, la passione per la scrittura. Che ben presto si trasforma nell’obiettivo della sua esistenza: rendere tramite i suoi scritti emozioni e contraddizioni di tutto ciò che lo circonda.

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