IRAN - Mantenitore

Governo: regime teocratico
Stato dei diritti civili e politici: Non libero
Costituzione: dicembre 1979, rivista nel 1989 per estendere il potere presidenziale
Sistema Giuridico: basato sui principi islamici
Sistema Legislativo: monocamerale, Assemblea Consultiva Islamica (Majles-e-Shura-ye-Eslami)
Sistema Giudiziario: Corte Suprema
Religione: maggioranza sciita; 10% sunniti; minoranze cristiane, ebree, bahai e zorastriane
Metodi di esecuzione: impiccagione, fucilazione e lapidazione
Esecuzioni: 77
Condanne a morte: 7

Trattati internazionali sui diritti umani e la pena di morte:
Patto Internazionale sui Diritti Civili e Politici
Convenzione sui Diritti del Fanciullo
Statuto della Corte Penale Internazionale (esclude il ricorso alla pena di morte) (solo firmato)

SITUAZIONE

"La pena di morte è prevista per omicidio, rapina a mano armata, stupro, blasfemia, apostasia, cospirazione contro il Governo, adulterio, prostituzione, omosessualità, reati legati alla droga.
La legge iraniana prevede la pena di morte per il possesso di più di 30 grammi di eroina o di 5 chili di oppio. Secondo le stesse autorità, che però non forniscono statistiche ufficiali, molte esecuzioni in Iran sono relative a reati di droga, ma è opinione di osservatori sui diritti umani che molti di quelli giustiziati per reati comuni, in particolare per droga, possano essere in realtà oppositori politici.
La legge islamica (art. 179 della Legge sulle Punizioni Islamiche) vieta l’uso di bevande alcoliche che è punito con la fustigazione e anche con la pena di morte per chi viola questa disposizione per tre volte... continua...." 


Iran - Delara Darabi

Il 29 settembre 2003 secondo l’accusa, Delara Darabi all’epoca diciassettenne, avrebbe rapinato la casa di un’anziana parente insieme ad Amir Hossein Sotoudeh, un ragazzo diciannovenne. Sarebbe stato Amir Hossein ad uccidere la donna nel corso della rapina. Delara Darabi ha inizialmente ammesso la propria colpevolezza per poi ritrattarla, dichiarando che Amir Hossein le aveva chiesto di
confessare la sua responsabilità nell’omicidio per proteggerlo dall’esecuzione, ritenendo che la ragazza non potesse essere condannata a morte poiché minorenne. L’Iran è Stato parte dei trattati internazionali, incluso il Patto internazionale sui diritti civili e politici che proibisce espressamente l’uso della pena di morte per i crimini commessi da coloro che avevano meno di 18 anni al momento del reato.
La condanna a morte di Delara Darabi è stata confermata dalla Corte suprema il 16 gennaio 2007.





Il 29 settembre 2003 secondo l’accusa, Delara Darabi all’epoca diciassettenne, avrebbe rapinato la casa di un’anziana parente insieme ad Amir Hossein Sotoudeh, un ragazzo diciannovenne. Sarebbe stato Amir Hossein ad uccidere la donna nel corso della rapina. Delara Darabi ha inizialmente ammesso la propria colpevolezza per poi ritrattarla, dichiarando che Amir Hossein le aveva chiesto di
confessare la sua responsabilità nell’omicidio per proteggerlo dall’esecuzione, ritenendo che la ragazza non potesse essere condannata a morte poiché minorenne. L’Iran è Stato parte dei trattati internazionali, incluso il Patto internazionale sui diritti civili e politici che proibisce espressamente l’uso della pena di morte per i crimini commessi da coloro che avevano meno di 18 anni al momento del reato.
La condanna a morte di Delara Darabi è stata confermata dalla Corte suprema il 16 gennaio 2007.


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